Intervista a Luca Speranzoni, autore del romanzo  “Quarantine Prophets - Futuro fragile”.

Intervista a Luca Speranzoni, autore del romanzo “Quarantine Prophets - Futuro fragile”.

Luca Speranzoni (Pavullo nel Frignano, 1983) è uno scrittore specializzato in sceneggiatura cinematografica e in narrazione romanzesca. Di tanto in tanto scrive anche di un'altra grande passione, la filosofia della scienza. Tra le sue opere si ricordano la graphic novel “Il Bacio della Lucertola”, lo spettacolo multimediale a Roma “Giudizio Universale” e i film “Yonder” e “L'ultima Notte”. Con Fabio Guaglione crea il mondo di Quarantine Prophets che inizia con il romanzo “Futuro Fragile”, pubblicato da HarperCollins, e con il fumetto “Epifania”, edito da Panini Comics.
 
 
«Ci presenti il tuo romanzo “Quarantine Prophets - Futuro fragile”?»
Futuro Fragile è un mix di influenze diverse, ma volendolo sintetizzare lo definirei come un romanzo di formazione mischiato ad un thriller fantascientifico. Ha elementi di entrambi i generi - dal protagonista come singolo punto di vista alle suggestioni esistenzialiste di una distopia prossima e sottile.  Ma soprattutto è la storia di Sam, una guardia carceraria la cui vita si è fermata e ristagna nei rimpianti passati, che si ritrova assegnato non all'ennesima prigione, ma al centro di quarantena di nuova costruzione per i cosiddetti “profeti”. Fino a quando lui stesso non comincia a dare segni di essere stato contagiato...Il libro si pone la domanda: se di colpo potessimo conoscere il futuro in anticipo, sarebbe sufficiente questo a mettere a posto le cose e raddrizzare la nostra vita? O ci renderebbe ancora meno liberi, alla fine?
 
 
«Il titolo dell'opera suscita molta curiosità, soprattutto alla luce del nostro complicato presente. Chi sono i profeti menzionati?»
I cosiddetti profeti sono persone che soffrono del morbo metafisico della storia. Un virus che alcuni chiamano “Epifania”, e che apre le porte della percezione umana. Sembra essere contagioso, e per questo i malati sono segregati nella struttura di quarantena nella quale lavorerà anche Sam. La loro malattia ha donato loro delle capacità inconcepibili. C'è chi è in grado di vedere il presente remoto, il passato, persino il futuro, nelle sue infinite declinazioni (da qui il titolo del libro); chi viene dimenticato da tutti, anche se non lo desidera, e chi appare ad ognuno con un aspetto diverso. Ogni profeta ha capacità differenti, ma sono un unico popolo in un certo senso. Una nuova minoranza. E soprattutto, sono tutti rinchiusi insieme.
 
 
«So che il tuo libro fa parte di un progetto di universo narrativo condiviso, mai tentato prima in Italia: parallelamente al tuo romanzo, infatti, è uscito anche un fumetto dal titolo “Quarantine Prophets - Epifania”. In quanto co-creatore del mondo di Quarantine Prophets insieme al regista Fabio Guaglione, oltre alla stesura della tua opera di cosa ti sei occupato/ti occuperai?»
Ho scritto insieme a Fabio il primo volume del fumetto, che si intitola appunto Epifania, e ci sono anche altri progetti in cantiere, in ancora altri medium. Io e Fabio abbiamo creato il mondo narrativo, concentrandoci sulle fondamenta. Su una sorta di storia parallela alla nostra, da popolare di storie e personaggi usando diversi medium e diverse narrazioni interconnesse, per andare a costruire un unico affresco narrativo alla fine.
 
 
«Nel romanzo si parla del “morbo dei profeti”, responsabile di una pandemia su scala globale. È inutile sottolineare l'attualità della tua opera, anche se tale malattia ha una ricaduta completamente diversa rispetto al Covid19, essendo di origine metafisica. Una curiosità: sei stato ispirato da questo momento tragico che stiamo vivendo a causa del coronavirus, oppure l'idea del morbo ti è venuta in mente prima della pandemia? Se è così, sei forse un profeta anche tu?»
Siamo “profeti della quarantena”, in effetti, io e Fabio. Perché l'idea di Quarantine Prophets risale al 2018, e per quando il Covid19 ci ha colpiti tutti eravamo già a buon punto sulla stesura del mondo narrativo. Tanto che, poco prima del lancio, ci siamo chiesti seriamente, insieme anche ai nostri editori, se fosse il caso di mantenere il titolo originale o cambiarlo per distanziarci completamente da ciò che stava accadendo attorno a noi. Alla fine però proprio perché ci eravamo troppo affezionati dopo anni il titolo originale è rimasto invariato.
 
 
«Samuel Burrow, il protagonista dell'opera, è una figura che spicca per la sua natura controversa e, diciamolo, decisamente violenta e rabbiosa; il difficile percorso che affronta nel corso del romanzo lo conduce però a un cambiamento radicale. Come hai gestito la caratterizzazione di un personaggio tanto complesso?»
Bè, ho sempre trovato affascinante occuparmi dei perdenti. Di chi poteva essere in gamba, ma ha preso una strada sbagliata, o non è riuscito a scrollarsi di dosso i suoi traumi, e finisce per essere una via di mezzo. Un contenitore mezzo pieno di potenziale sprecato. In particolare in una storia di prigione sarebbe facile partire a scrivere con un profeta come protagonista. Dotato di nuovi poteri, ingiustamente imprigionato dal governo. È già un eroe, per il lettore. Ma in un certo senso... non se lo è guadagnato. Empatizzare con un personaggio per via delle ingiustizie che subisce flirta sempre con il melodrammatico. Ma se invece il protagonista fosse una guardia carceraria di mezz'età, con picchi di rabbia e il fiato del passato sul collo? Se uno così, che dovrebbe aver già speso tutte le sue chance, finisse per essere il nostro eroe, vorrebbe dire che se lo è guadagnato. E, almeno per me, la sua redenzione varrebbe di più.
 
 
«Quali sono i poteri mentali più originali che troveremo nel libro e nel fumetto? Hai tratto ispirazione da fonti letterarie, fumettistiche o filmiche per delinearli, o sono nati completamente dalla tua fervida fantasia?»
Sicuramente ogni opera di questo genere deve molto a quello che è venuto prima, foss'anche solo perché ha delineato cosa non si vuole fare. Nel caso dei poteri dei profeti, l'ispirazione è senz'altro multiforme, perché è stata un'occasione per riunire in un solo mondo narrativo tutte quei poteri che nel corso degli anni avevo notato che non venivano usati mai. Dagli X-men a Rising Stars a The Shining e via dicendo, erano sempre poteri molto diretti, semplici in un certo senso. Ma le caratteristiche umane sono quasi sempre complesse, e hanno implicazioni profonde.  Quindi diciamo che abbiamo scritto poteri particolarmente esistenzialisti: dalla ragazza che cambia aspetto, suo malgrado, ogni pochi secondi, e che si è dimenticata di come è fatta davvero, al ragazzo che è in grado di vedere il mondo attraverso gli occhi di sua nonna, all'esterno della struttura, al potere che definirei quasi Kantiano di Katya, la donna che proietta un campo di aspettativa attorno a sé, mostrando agli altri solo quello che già si aspettano di vedere, e non quello che è davvero lì, a marito e moglie riuniti in un solo corpo. E questi non sono i più bizzarri, a ben pensarci.
 
 
«Tornando sul tema dell'universo narrativo condiviso, di cosa tratteranno le prossime opere che contribuiranno alla costruzione di questo affascinante mondo crossmediale? Avete in mente di allargarvi anche al di là del contesto letterario, proponendo uno o più prodotti audiovisivi?»
Le idee sono tante, ma su molte di queste è ancora presto per parlarne. Le prossime opere saranno altre storie che conviveranno nello stesso universo, titolate “Carisma” e “Carnivalia”, entrambe consistenti di romanzo e graphic novel, e altre cose ancora sono in arrivo all'orizzonte. Poi, dopo questa prima fase, ce ne sarà una seconda che si occuperà di connettere alcune di queste realtà e di queste storie... ma non posso dire di più.
 
 
 
Contatti
https://www.facebook.com/luca.speranzoni
https://www.harpercollins.it/
 
Link di vendita online
https://www.harpercollins.it/9788869059827/quarantine-prophets-futuro-fragile/
https://www.ibs.it/quarantine-prophets-futuro-fragile-libro-luca-speranzoni-fabio-guaglione/e/9788869059827

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